Non volevo scrivere un quarto post sull’argomento, anche perchè leggendo i giornali di domenica mi sono sentito quasi un disfattista (puffo brontolone per la precisione), poi però sono usciti i risultati delle regionali e quindi …. l’ho chiamato 3/bis.
“Non intendo cantare vittoria – ha detto Bersani – ma neanche parlare di sconfitta”. A casa mia quando ero piccolo si diceva “prendi incarta e porta a casa”.
Di Pietro teorizza il bipolarismo quadrupede dove ognuno dei due poli si regge su due gambe: per il centrodestra la seconda è la Lega, per il centrosinistra è l’IDV. Complimenti ad Andreotti, il grande vecchio come sempre aveva già visto tutto con la sua teoria degli opposti estremismi.
Il commentatore politico del “Corriere della Sera” ospite a RAI3 parla del paradosso per dui cresce Di Pietro, ma cala il centro-sinistra nel suo complesso. Complimenti, qualcuno forse pensava che Di Pietro potesse pescare voti da aree dell’elettorato diverse da quello di centro-sinistra. Oppure che un suo maggior peso nella proposta politica dell’opposizione non rischiasse di alienare le fasce più sinistrorse del centro. Ma qualcuno sa che esiste una disciplina che si chiama segmentazione del mercato?
Ricordo che Dalema rimane uno degli strateghi di peso del PD, ed anche in queste elezioni ha dato modo di mostrare il suo fine acume politico con le primarie in Puglia (stavolta però non è riuscito a far danni).
‘A da passà ‘a nuttata, e sicuramente (????) passerà anche questa. Però prepariamoci a pagare un conto salato perchè chi governa continua ad essere mosso dai propri interessi, dalla voglia di vendette ideologiche, continua a non sapere presentare le liste o a dire “Prima i Veneti” (e io che sono nato a Venezia, ho fatto l’Università a Bologna e Reggio Emilia, studiato e lavorato tra Cremona, Modena e Mantova, vivo da 14 anni a Trieste e lavoro in Veneto, che fine faccio? Aggiungeteci la moglie spagnola ed avete il profilo di un disturbo del sistema).
Duri i banchi