In attesa che JWT Intelligence pubblichi il nuovo report Future 100:2020 il prossimo 15 gennaio, vediamo quali delle tendenze identificate l’anno scorso sono state confermate dai fatti.
Non è un’analisi che ho fatto io ma, con lodevole onestà intellettuale, l’ha fatta direttamente JWT Intelligence in tre post pubblicati questo mese.
Io qui mi limiterò solamente ad elencarli, senza dilungarmi nelle spiegazioni che dimostrano perché sono stati confermati.
Curiosi e malfidenti possono andare sul sito della JWT Intelligence ed approfondire da soli https://www.jwtintelligence.com/
Trend n. 4: ridefinizione della mascolinità.
Trend n. 13: imperi sonori, ovvero utilizzo anche di suoni/musica per l’identità/personalità.
Trend n. 21: monumenti usati come punti di riferimento e coinvolgimento pubblici (immersive public landmarks). Nota: la foto che apre questo post l’ho scattata oggi a Cartagena, Murcia – Spagna.
Trend n. 32: mediavolution, termine che indica la ricerca/creazione di nuovi media e formats (spesso proprietari) da parte delle marche per riuscire a raggiungere e coinvolgere le audiences in uno scenario di comunicazione sempre più affollato.
Trend n. 47: wine waters, ovvero acqua avvinata o vini annacquati (secondo come vogliate vederli), ovvero bevande a base vino con basso o nullo contenuto alcolico.
Trend n. 52: influencers virtuali.
Trend n. 66: vendite via SMS (text commerce).
Trend n. 74: vegan luxury (questo neanche lo traduco).
Trend n. 88: silenzio.
Ricordatevi che si sta parlando di tendenze agli, quindi possono essere (vantaggi competitivi) importanti anche, e soprattutto, se sono ancora poco diffuse.
Ricordatevi che le tendenze non sono mode, quindi si tratta ancora di nicchie (più o meno grandi) destinate però a durare e crescere nei prossimi anni.
Dino Buzzati diceva che essere felici ed allo stesso tempo esserne coscienti capita un paio di volte nella vita, a meno di non essere pazzi o particolarmente fortunati.
A tutti i miei migliori auguri per un felice 2020 da incoscienti.