Per questo post avevo in testa di ricordare come l’ultimo governo PDL-Lega presieduto da Berlusconi sia stato caratterizzato da un’azione politica ed amministrativa basata sull’occupazione partitica, ossia premiando la fedeltà di appartenenza rispetto alla corettezza della competenza, di tutti i possibili ambiti economici, sociali e della pubblica amministrazione e di come questa impostazione data dal vertice del Paese stimoli e legittimi il saccheggio di istituzioni ed azienda da parte di tutti.
Poi però ho fatto un minimo di approfondimento in rete e mi sono accorto che sarebbe stato un inutile arzigogolo perchè la questione è molto più semplice di così.
Leggo sulla voce Silvio Berlusconi di Wikipedia che ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio per un totale di 3.340 giorni, più di chiunque altro nella storia della Repubblica (per chi ama le statistiche segue Andreotti con 2.679, Prodi è 6° con 1.608) e terzo dall’unità d’Italia, dopo Mussolini e Giolitti.
Quindi semplicemente, al di fuori di ideologie, partigianerie e cori da stadio, che la coalizione PDL-Lega non è in grado di afforntare e risolvere i problemi del Paese, per mancanza di volonta o di capacità non importa, è un dato di fatto.
In coscienza, se uno è una persona onesta (non è un giudizio morale, è la consapevolezza che esiste una percentuale di cittadini che traggano vantaggio dal modo di fare politica della coalizione PDL-Lega. Che sò tipo l’onorevole Dell’Utri che indica al ministro della cultura Galan di nominare Marino Massimo De Caro a dirigere la biblioteca Girolamini e poi riceve in regalo alcuni dei volumi rari che erano lì conservati).
Se uno è una persona onesta dicevo, come si può in coscienza votare ancora la coalizione PDL-Lega? Non si tratta di turarsi il naso, si tratta di darsi le martellate sulle … gengive.
Ah, probabilmente ve ne sarete già accorti: il marketing con questo post non c’entra niente. Buon fine settimana.