Auguro un buon rientro dalle vacanze a tutti con un aneddoto personale (chissà se rientra nell’argomento di questo blog, credo che dovrei cominciare a taggare i post se solo sapessi come).
Ritornato dalle ferie ho trovato in cassetta l’avviso per ritirare un’assicurata, sono quindi andato in posta ed ho preso il mio numerino vedendo che avevo davanti solo 10 persone prima del mio turno (non molte trattandosi solo di ritiri di corrispondenza).
Sono uscito quasi un’ora dopo. Poichè con il passare del tempo aumentava anche la curiosità (oltre all’impazienza) ho osservato attentamente l’impiegata per scoprire perchè ci voleva tanto (a parte l’eventuale corrispondenza persa non si sa bene dove).
Dunque l’organizzazione fisiologica del lavoro era questa:
- il cliente (boomerang della comunicazione) presenta il suo avviso dove ci sono tutti i suoi dati e quelli della corrispondenza da ritirare insieme al documento,
- l’impiegata controlla il documento, poi si alza, fa tre passi verso il bancone in cui è raccolta la corrispondenza, la spulcia (immagino sia ordinata per giorno), trova quella giusta e torna allo sportello,
- a questo punto succede la cosa sorprendente: butta nel cestino l’avviso con tutti i dati, prende un foglio A4, lo piega a metà, lo strappa, lo inserisce nella stampante, inserisce nel computer i dati che erano scritti sull’avviso, stampa i dati inseriti, passa il codice a barre della lettera sul lettore scanner, fa firmare il foglio stampato per ricevuta e consegna la corrispondenza insieme al documento.
Attenzione che non è che l’impiegata fosse particolarmente lenta e fin che aspettavo ha anche avvisato qualcuno per telefono che avrebbe fatto tardi perchè con tutte le persone in fila si sarebbe dovuta fermare per fare dello straordinario.
Mi chiedo: non è possibile organizzare il lavoro in modo da giustificare la consegna utilizzando l’avviso, che ha già tutti i dati?
Soprattutto mi domando preoccupato (per quanto le Poste non siano tradizionalmente un esempio di efficenza), quanti processi organizzati in questo modo (per mantenimento di abitudini, per mancato aggiornamento dopo cambiamenti tecnologici, ecc..) ci sono nelle nostre aziende?
purtroppo penso troppi anche a dispetto dei vari convegni e fiere sull’innovazione nella pubblica amministrazione. ben tornato