El hombre y el oso, cuanto mas feo mas hermoso

Ci ho pensato un po’ perchè credevo testardamente che ci dovesse essere una strategia dietro le scelte di comunicazione di Vodafone, terzo investitore italiano in pubblicità.

Allora mi sono sforzato per comprendere cosa mi poteva/doveva rappresentare l’orso della nuova campagna Vodafone in assoluto e, ancora di più dopo la campagna estiva basata sul tuca tuca.

L’unica cosa che mi è venuta in mente è che l’orso antropomorfo (onestamente brutto a vedersi), con atteggiamenti e toni bauscia anni ’80 sia un’allegoria di Formigoni (anche lui un po’ peloso, un po’ goffo e sicuramente bauscia stile “Vacanze di…dove volete voi”).

Ecco alla fine magari questa pubblicità coglie lo spirito (negativo) del tempo. A me però fa venir voglia di cambiare gestore dell’abbonamento aziendale.

Di solito in questi casi mi immagino le paranoie che si raccontano i creativi per convincersi della bontà di idee evidentemente forzate. Questa volta non ho dovuto fare fatica perchè sul web c’è l’intervista a Federico Ghiso e Giorgio Cignoni direttori artistici dell’agenzia 1861 United, responsabile della campagna.

Non aggiungo altro, ognuno si faccia la propria opinione

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