Cara Debora (Serracchiani, n.d.a.) …

…. mi permetto di darti del tu, come fai tu con me nella lettera che mi hai mandato ieri.

Confesso che l’ho ricevuta con dispiacere perchè avrei preferito ricevere una mail, come altre che mi hai già mandato: meno costi per te, meno aggravio per le poste costrette ad applicare la tariffa agevolata, meno spreco di carta (anche se io riciclo, questa è solo l’ultima opzione nel trittico riduci-riusa-ricicla). Anche da queste cose passa il cambiamento che porta all’eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti e dei contributi ai gruppi parlamentari e consiliari, pratiche che già in linea di principio determinano un ingiustificato vantaggio per le forSe politiche già presenti nelle istituzioni a scapito di quelle che cercano di entrarci (per tacere ovviamente dell’uso disgustoso che ne è stato fatto dagli eletti, nel complice silenzio politico di tutti i partiti).
Però oramai il danno era fatto e così, visto che in passato ti ho anche votato (alle Europee, quando hai preso più preferenze di Bossi), ho aperto la busta ed ho cominciato a leggerla.
Si vede che non era la mia/tua giornata perchè già il tondo (con la minuscola mi raccomando, questa la capiscono solo gli elettori del Friuli Venezia Giulia) con la scritta “Debora Serracchiani – Torniamo ad essere speciali” è di una tristezza comunicativa sconsolante. Oramai (quasi) tutti abbiamo un’immagine che ci rappresenta nella nostra pagina twitter e tu non riesci a trovare niente che ti rappresenti? A dirla proprio tutta l’assenza del simbolo e di qualsiasi altro riferimenti al PD, mi sembra un trucco intellettualmente disonesto per staccarsi dal percepito del partito di cui fai parte. Sono in molti ad essere convinti che l’essenza del marketing e della comunicazione sia quella di ingannare le persone, però chi lo fa di professione sa che non è mai stato così ed oggi lo è sempre meno. Non a a caso il motto di una delle più grandi agenzie di pubblicità americane è “La verità, detta bene”. Aggiungo, cosciente che si tratta di una mia mania che mi trascino dai tempi della campagna di Rutelli candidato alla presidenza del consiglio, che mi piacerebbe prima o poi vedere il centro-sinistra segnare la propria diversità e capacità di cambiamento rispetto al centro-destra abbandonando questo approccio individualista e personalistico secondo cui viene proposto un leader da seguire. C’è una base teorica in termini di marketing politico a supporto di questa mia affermazione, ma senza perdere tempo in oziosi ragionamenti, credo che i risultati delle elezioni degli ultimi anni siano sufficienti a consigliare un cambio di strategia.
Pensando alla realtà dei fatti, la tua definizione delle primarie del centrosinistra come “uno dei momenti più positivi della recente politica italiana” mi ha strappato un sorriso (amaro, ma pur sempre sorriso).
Nella lettera mi chiedi di impegnarmi a fare del proselitismo a tuo favore, in termine tecnico si chiama “call to action” e quella che chiedi tu implica un forte coinvolgimento emotivo. Ora delle due l’una: o ero già convinto, e quindi la tua richiesta è superflua, oppure avrei bisogno di qualche ideale che vada al di là delle dichiarazioni di intenti elencate nel testo. In termine tecnico si chiama “engagement” e la sua base è prima emotiva che razionale.
L’unico tentativo che fai di instaurare questa comunione di spirito, prima che di intenti, è mettendola sul personale (le frasi in grassetto non bastano) però il palco casca quando si arriva all’artificialità della firma stampata. Sarà che sono un precisetti, sarà che il diavolo è nei dettagli, ma questa mancanza di autenticità mi ha fatto apparire tutta la lettera come un tentativo di irretirmi.
Ora tu mi dirai che sono naif e che non puoi firmare 40.000 lettere. A parte l’ovvio e facile “perchè no?” sarebbe stato sufficiente ripartire le lettere tra i collaboratori che si occupano della campagna (magari scegliende solo le donne per motivi calligrafici). Noi non conosciamo la tua firma ed avremmo apprezzato l’intenzione di un legame/impegno personale e la professionalità nel fare il proprio lavoro. A te però sarà sembrato invece ancora più ingannatorio …..
Cordialmente.
Lorenzo.

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